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L’albero o il presepe?

Eppure se a qualcosa possiamo sfuggire, se qualcosa possiamo delegare o se, invece, ci piace viverci il Natale proprio in tutta la sua complessità, c’è un dilemma al quale nessuna famiglia riesce proprio a sottrarsi: cosa si fa a casa nostra? L’albero o il presepe? Cosa prepariamo l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata?

L’albero di Natale

Abete naturale o pino sintetico, verde o innevato di bianco, l’albero di Natale si contraddistingue, in ogni casa, per la bellezza delle decorazioni. Palline di ogni forma e materiale, filamenti luminosi, decorazioni in legno oppure all’uncinetto, monotematico e monocolore, col classico puntale oppure sprovvisto, ma soprattutto con le lucine. Tante. Colorate, ad intermittenza, spettacolari. Possono somigliarsi e avere punti in comune, ma se ci pensiamo bene, ogni albero è unico, proprio come ognun di noi. E ogni albero rispecchia la nostra personalità.

I tradizionalisti lo preferiranno coi decori classici, rossi oppure dorati, magari ogni anno sempre gli stessi.

Poi ci sono coloro che amano i cambiamenti ed innovano ad ogni Natale le decorazioni.

C’è chi lo fa svogliatamente dandogli poca importanza e chi gli dedica dovizia ed energia. C’è chi lo addobba solo dalla parte visibile e chi lo riempie a più non posso.. Insomma c’è un periodo dell’anno in cui cerchiamo di esprimerci liberamente e di liberare il nostro estro? Il Natale ce ne offre l’opportunità, grazie all’albero.

L’albero o il presepe?

Ma l’albero non è l’unico modo per celebrare in casa nostra, la magia del Natale. Ad esso si contrappone, si affianca o si sostituisce il classico presepe. Non sono la stessa cosa, nient’affatto.

Come ci ricordava il grande Luciano De Crescenzo: <<la suddivisione tra quelli a cui piace l’albero e quelli a cui piace il presepe è talmente importante che dovrebbe comparire sui documenti d’identità. Il primo tiene in gran conto la forma, il denaro e il potere; il secondo pone ai primi posti l’amore e la poesia.  Tra le due categorie non ci può essere colloquio: uno parla e l’altro non capisce.>>

Il presepe

Ben lungi dal rappresentare la spettacolarizzazione del momento natalizio, il presepe o presepio che dir si voglia, ne celebra il momento religioso. La nascita di Gesù. Un evento preciso, contestualizzato in un preciso momento storico, con gli usi e costumi dell’epoca. Ci sono i personaggi e i luoghi della tradizione: la grotta, i re magi, il bue e l’asinello, la stella cometa. E poi il bambin Gesù che nasce a mezzanotte e viene appoggiato dai più piccini sulla culletta di paglia. Questo nella sua versione più austera. Ma alle scenografie minimal, nel presepe come nell’albero, si affiancano le versioni più artistiche alle quali noi napoletani siamo abituati ed affezionati. Scene di vita quotidiana e della tradizione popolare arricchiscono il contesto circostante la grotta di Betlemme e ci introducono in un mondo incantato fatto di pastori e pastorelli che sembrano stare lì, tutti insieme a gridarci: “adesso gioisci ed abbi fede è nato Gesù, il Salvatore”.

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