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Il discorso di Papa XIV

La via per riconciliare il mondo: pace, verità e giustizia

A pochi giorni dalla sua elezione al pontificato, papa Leone XIV – al secolo Robert Francis Prevost – durante l’udienza ai membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, in occasione dell’inizio del suo mistero petrino, pronuncia le parole che tracciano la via della sua mission fra i popoli del mondo.

Nel rinnovare l’importanza della diplomazia vaticana quale missione pastorale attraverso le popolazioni, Papa Leone XIV annuncia le parole chiave del suo “dialogo” e pilastri dell’azione pastorale della Chiesa.

Pace

Troppe volte la consideriamo una parola negativa. Pace quale assenza di conflitto, poiché la contraddizione è parte della natura umana e ci accompagna costantemente spingendoci a vivere in uno stato di conflitto, a lavoro, in casa e nella società. La pace appare come tregua.

Pace, invece, nella prospettiva cristiana è il primo dono di Cristo: “Vi do la mia pace”.

Cosa significa questo versetto?

La pace è nel cuore. Parte dal cuore e si costruisce sradicando orgoglio e misurando le parole, le quali possono ferire e distruggere allo stesso modo delle armi.

Cio’ implica volontà di dialogo e di incontro anziché dello scontro; e a dimensioni più allargate sottintende l’azione delle religioni fra i popoli per favorire i contesti di pace.

Infine, ricordando le parole di Papa Francesco, l’attuale pontefice conclude con un monito ai governi: <<nessuna pace è possibile senza un vero disarmo e l’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo>>.

Giustizia

La seconda parola è giustizia. Papa Leone XIV ricorda di aver scelto il suo nome pensando a Leone XIII il Papa della grande enciclica sociale, La rerum novarum

La prima grande emergenza è l’eliminazione delle disparità globali: i governi debbono adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può accadere investendo anzitutto sulla famiglia, quale unione stabile fra uomo e donna, società piccola ma vera e anteriore a ogni civile società.

Fondamentale, inoltre, è la tutela della dignità di ogni persona, specialmente di quelle più fragili ed indifese, dal nascituro all’anziano, dal malato al disoccupato, sia esso cittadino o immigrato.

Verità

Infine l’ultima parola è verità. La verità è il terzo pilastro.

Non si possono costruire relazioni veramente pacifiche senza la verità ed, inoltre, guardando al piccolo, al quotidiano, spiega papa Leone XIV, non si possono costruire rapporti autentici quando le parole assumono connotati ambigui ed ambivalenti.

La verità, però, non deve essere disgiunta dalla carità che guarda al bene dell’uomo e della donna.

Nella prospettiva cristiana -precisa Sua Santità- la verità non guarda a principi astratti ma all’incontro della persona con Cristo e la Chiesa deve sempre dire la verità sull’uomo e sul mondo utilizzando un linguaggio schietto e preciso.

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