Ore calde a Montecitorio dopo la messa in discussione della ragioneria dello stato di 44 punti sui quali non si ritiene possa sussistere una adeguata copertura il presidente meloni assicura però che l’Italia non farà in alcun caso ricorso al Decreto Salva stati.
Non sono giorni sereni nelle aule della Camera è arrivata infatti nella serata la richiesta di fiducia del governo con le votazioni che avranno inizio alle 20:30, la decisione attesa per domani mattina.
La votazione sulla fiducia è stata resa indispensabile dopo che la ragioneria di stato ha dichiarato la rimessa in discussione di 44 punti della legge di bilancio, tra i quali spicca l’emendamento da mezzo miliardo per i comuni che è stato stralciato per la mancanza di copertura.
Altro punto controverso quello sullo smart working per i fragili, per il quale la ragioneria propone una nuova formulazione con l’annessa copertura per prevedere le sostituzioni dei professori ai quali venga concessa la modalità di lavoro agile.
Modifiche anche sulla norma che riguarda il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità.
Tutto questo tra le proteste feroci dell’opposizione. intervenuto Antonio Conte ha dichiarato la ” la situazione è grave e indecente il governo non permette un confronto sulle manovre abbiamo deciso di presidiare l’aula”
Accesa la discussione anche sulla questione bonus per i diciottenni, nonostante sia stata riveduta dal ministro San Giuliano e per la quale la ragioneria chiede però una puntualizzazione sulla normativa relativa i nati tra il 2004 che riceveranno il bonus nel 2023.
Si prevede quindi l’ipotesi di un voto all’alba del 24 dicembre di sabato con la possibilità addirittura che si possa slittare fino al 31 di dicembre, ultima data utile per l’approvazione del decreto, ipotesi questa sulla quale sembrano puntare i membri della opposizione