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Mercatini a Palazzo Mediceo, ad Ottaviano ritorna la magia

Mercatini a palazzo Mediceo, ci troviamo ad Ottaviano un paese che fa parte del parco nazionale del Vesuvio. Nel territorio Ottavianese si trova il massiccio montuoso del Vesuvio- Monte Somma; la distanza relativamente vicina a Napoli, dista circa 20 Km, permette a questo paese di essere un punto nevralgico per il turismo. 

La vicinanza ai percorsi del trekking dell’ente parco o alla città di Pompei permettono ad Ottaviano di essere un punto focale per i collegamenti turistici. La zona ben servita dai mezzi pubblici é collegata alla città di Napoli attraverso la Circumvesuviana. 

Abbiamo intervistato l’assessore del comune di Ottaviano Angelo Alterio, che si sta occupando della manifestazione in prima persona. A coadiuvare i lavori a parte l’assessore sopracitato, il sindaco nella persona di Biagio Simonetti e la giunta tutta. 

Di seguito l’intervista. 

1) Buongiorno assessore, la prima domanda che voglio farLe é la seguente: “ Dopo qualche anno di stop dei mercatini a palazzo Mediceo, quali sono le novità? “

“I mercatini al palazzo Mediceo ritornano dopo un periodo di stop di 4 anni. Dovuti al periodo pandemico e post pandemico. Quest’anno le novità principali sono sicuramente un allargamento dei soggetti coinvolti alla partecipazione degli stessi. Con il comune, in prima fila, a coordinare questa famosa cabina di regia. L’apertura verso enti, associazioni e scuole del territorio per un organizzazione eterogenea. Le maggiori novità di quest anno a parte gli espositori sia di prodotti locali che di hobbisti e ristoratori;  abbiamo due significative novità: una é quella di aver affidato un’intera area alla fondazione Polis, una associazione che si occupa di beni confiscati. Quindi avremo aziende che proporranno i loro prodotti avendo sia una valenza sociale che di riscatto nei territori dove si sono insediate. 

La seconda novità é che avremo anche un rilievo culturale per questa manifestazione; perché avremo una intera area del palazzo dedicata a questa mostra che racconta la storia del Palazzo Mediceo.”

2) In cosa si diversificano e perché  gli appassionati del turismo Natalizio, devono recarsi ad Ottaviano per visitarli? 

“Per quanto concerne la diversificazione un punto sicuramente a nostro vantaggio  é dato sicuramente dalla struttura che é il Palazzo Mediceo. Già quello rappresenta un grande significato dal punto di vista storico e da un punto di vista di storia recente. Perché é un bene sottratto alla criminalità organizzata. 

Per questo avremo l’onore di ospitare l’organizzazione Polis in merito alla materia di beni confiscati. É data da questo la diversificazione rispetto a quella del territorio e che ci troviamo alle pendici del Vesuvio, ci troviamo nel Parco Nazionale del Vesuvio.” 

3) Il concetto di “turismo natalizio” é  conosciuto soprattuto nelle fredde zone del nord Italia, rispetto a quelli del Trentino, qual é il quid in più di quelli a Palazzo Mediceo? 

“ Il turismo natalizio é sicuramente conosciuto nelle zone del nord Italia perché associamo il Natale al clima freddo, ai paesaggi innevati e alle montagne. Diciamo che, questa tradizione si sta spostando anche in tutta Italia, perché abbiamo le due cose, abbiamo sia la bellezza della montagna e come luogo attrattivo visto che siamo vicino a luoghi di interesse di rilievo nazionale e internazionale. Chi viene ad Ottaviano per partecipare a questo momento di gioia e di festa, presso il palazzo mediceo, puo’ scegliere se fare un percorso naturalistico per il Monte Somma o soggiornare qui per visitare luoghi quali Pompei  o Napoli. Visto che comunque ci troviamo nel mezzo tra i maggiori poli attrattivi della nostra regione.”

4) Un progetto nato sotto l’amministrazione Capasso e sviluppatosi grazie alla Pro Loco, oggi che ruolo ha l’associazione?

“Sì assolutamente, questo é un evento che ha le radici già dalla precedente amministrazione, guidata dall’ex sindaco l’avvocato Luca Capasso. Dall’ex assessore, oggi sindaco, il professore Biagio Simonetti, che partecipo’ ad un progetto denominato “Le strade del Veseri” che finanzio’ tra le altre attività anche quella dei mercatini. Il progetto fu affidato alla Pro Loco, la quale, in partenariato con il comune fino al 2019  ha sempre organizzato con notevole successo e impegno i mercatini. Quest’anno la Pro Loco, de facto, non ha un ruolo nell’organizzazione dei mercatini perché per quanto noi avessimo l’idea di estendere alle associazioni del territorio, loro hanno deciso di non collaborare in questo progetto condiviso. “

5) I mercatini saranno a pagamento? O ci sarà una tariffa agevolata per i residenti? Qual é l’obbiettivo di quest’anno, su cosa si punta per avere un progetto vincente?

“ I mercatini al castello, sì, saranno a pagamento , il pagamento saranno a pagamento solo nel fine settimana. Ad eccezione del giorno sabato 2 Dicembre che sarà il giorno di apertura. Il costo é simbolico visto che si pagherà 2 euro e i bambini non pagheranno. 

Per il resto dei giorni settimanali l’ingresso sarà gratuito, questo ci permetterà anche di smistare i flussi e non avere delle calche eccessive durante i fine settimana e di garantirci un afflusso regolare anche durante la settimana. 

L’introito di questi biglietti sarà poi destinato, in parte, alla festa patronale di San Michele Arcangelo.”

6) Questa é la prima occasione pubblica , in grande stile, dell’amministrazione Simonetti cosa dobbiamo aspettarci? 

“  In realtà, non é la prima occasione pubblica, né la prima occasione in grande stile , perché abbiamo avuto già la rassegna di tutti gli eventi estivi e la festa di San Genarello. Quindi questa, posso dire, é la terza occasione in cui l’amministrazione si presenta alla cittadinanza con una serie di attività e di eventi. Dovete aspettarvi, un percorso che vi faccia immergere nel clima natalizio, in un percorso tra gli artigiani, gli hobbisti, i ristoratori e i produttori locali. Non dimentichiamo che abbiamo anche una ampia selezione di produttori locali e quindi una valorizzazione dei prodotti del territorio. Che vi intrattenga nel percorso natalizio, che vi lasci uno spazio culturale dove poter approfondire la storia del luogo in cui ci troviamo. Per finire ad un momento di contributo sociale con i produttori che producono sui beni confiscati alla mafia. “

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