TECNICA | SCIENZA | ARTE

Organo di informazione dei Periti Assicurativi

Ritorna la serie A.

Il calcio italiano è ancora stordito dalla sberla rimediata contro la Macedonia, mortifera ma al tempo stesso, si spera, illuminante.

Il giochino alla ricerca delle cause da parte di critici ed esperti è partito puntuale ed esiziale quasi quanto l’incompetenza dei padroni del baraccone, in primis Figc e Lega che si azzannano come lupi nella difesa dei rispettivi cortili. Ormai si è capito che questa gente non riuscirà mai ad invertire la disastrosa tendenza che frutta zero e fa rimediare figuracce ai tifosi di club e nazionali oltre i patrii confini.

C’è bisogno proprio di un tutore e l’unica figura che può darlo è Giovanni Malagò, presidente del Coni e dunque il dirigente più autorevole dello sport italiano. Ci vorrebbe un imprenditore che oltre ad essere esperto in materia stia lontano dalle logiche dei singoli interessi e che disponga di numerosi fogli di carta bianca necessariamente non adoperabili per operazioni poco ortodosse (Totò docet).

Pensate che, se tutto andrà bene e l’Italia si qualificherà ai mondiali 2026 (impresa tutt’altro che semplice, vero mister Ventura e Mancini ?), i cittadini tricolori godranno di un palcoscenico iridato dopo dodici anni dall’ultima apparizione in Brasile che pure fu disastrosa.

Un paese che vive di calcio e che fattura quasi 5 miliardi di euro all’anno con questo sport non dovrebbe restare mai fuori da un campionato del mondo.

Mentre proviamo a farcene una ragione, a lenire la fase acuta di dolore potrebbe essere il campionato, il migliore degli ultimi 20 anni. L’ultimo grande torneo fu quello che tramontò nell’estate 2000 e che vide la Lazio della premiata ditta Cragnotti-Eriksson spuntarla sulla Juventus di Carletto Ancellotti all’ultima giornata, fermata nel pantano di Perugia da Calori e mister Mazzone.

Ecco, la serie A deve tornare a trainare il calcio italiano fuori dalle secche nelle quali si è impantanato, ma subito, adesso deve essere credibile, affidabile, serio. Quest’anno sono addirittura quattro le squadre che possono contendersi lo scudetto e sembra che il fattore “sudditanza psicologica”(che ufficialmente non esiste….shhhhhh) sparga il sale degli errori arbitrali sulle ferite di Milan, Napoli, Inter e Juve in modo equo.

I punti cominciano ad avere doppia valenza e diventa improbo porre rimedio alle prossime sconfitte. “Tutto molto bello” direbbe il meraviglioso Bruno Pizzul con la sua voce vellutata e auspicabilmente “tutto molto corretto” aggiungiamo noi affinchè questo torneo possa premiare il più bravo o il più fortunato, non di sicuro il più aiutato.

Ne va della regolarità del nostro calcio e del suo futuro.

Share:

Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on pinterest
Pinterest
Ultime news

Articoli correlati

Il napoli ha fatto 13

Con la vittoria ottenuta contro il Monza di Nesta il Napoli raggiunge la testa della classifica posizionandosi da solo a 13 punti.Il pubblico del Maradona