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L’onestà di un Giallista di tutto Rispetto: S.S. Van Dine

La nascita del genere “giallo” sembra essere attribuibile a un racconto di Edgar Allan Poe pubblicato nel 1841, ma la denominazione di libro giallo appartiene all’esordio di una collana della Mondadori (1929) riconoscibile proprio per la copertina rigorosamente gialla.

Da Allan Poe in avanti, tanti giallisti si sono avvicendati nel panorama letterario, ma uno in particolare si è contraddistinto inventando anche una specie di credo per gli appassionati del genere (Le 20 regole dello scrittore giallo): si tratta di Willard Huntington Wright, noto con lo pseudonimo di S.S.Van Dine.


Il suo “Signori il gioco è fatto” (The casinò murder case) per esempio, è un perfetto biglietto da visita per noi lettori. L’intricata storia è ambientata in un casinò newyorkese, riconosciamo il personaggio Philo Vance, presente in ben dodici romanzi di questo autore e in tutti affiancato dal fedele amico John F.X. Markham, rigido procuratore distrettuale di New York.
Vance è un esteta, un aristocratico elegante e amante di ogni raffinatezza; un personaggio che ha reso ricco e famoso lo scrittore nonché la casa editrice che lo ha pubblicato; in Italia ha dato vita a una serie televisiva trasmessa dalla Rai nel 1974, serie in cui il protagonista fu interpretato da Giorgio Albertazzi.
L’autore mostra uno stile interessante: non tenta di fuorviare il lettore con l’inganno o con false piste, nessuna tecnica da narratore inaffidabile, no. Egli onestamente dissemina i giusti indizi, con coerenza narrativa insinua il lecito dubbio sui vari personaggi, spingendo a usare la logica e l’intelligenza per venire a capo dell’enigma. Ciò dimostra il fatto che un bravo scrittore può intrigare e tener desta l’attenzione anche attraverso l’analisi dei procedimenti mentali dei suoi personaggi, piuttosto che travolgendo con ritmo serrato e continui colpi di scena.
La produzione dello scrittore si interrompe bruscamente con la sua precoce morte, nel 1939, a soli cinquantuno anni, ancora giovane ma presente nelle librerie di milioni di lettori. Il suo amore per la scrittura era oramai minato dalla tubercolosi, dalll’alcol e dalle droghe, nonché dall’insoddisfazione subentrata dall’obbligo imposto dal mercato, che lo forzò ad abusare del suo talento.
Ci lascia una bellissima produzione letteraria destinata a mettere alla prova anche il più accanito ed esperto appassionato di gialli!.

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